FAQ

Dubbi sulla fatturazione elettronica? Oppure sulla conservazione digitale a norma? In questa sezione troverai le risposte!

Capita spesso di incontrare questi acronimi nella descrizione di prodotti e servizi correlati al commercio elettronico: il primo (B2B) equivale all’espressione “Business to Business”, ovvero il commercio tra due realtà di business, aziende, enti pubblici o professionisti che siano; il secondo (B2C) corrisponde all’espressione “Business to Consumer”, ovvero al rapporto di commercio che si instaura tra una realtà “commer-ciale” ed un consumatore: non per forza quest’ultimo deve essere un’azienda, in quanto anche queste ultime, quando effettuano acquisti non correlati alla propria attività e missione sociale, vengono a tutti gli effetti considerate dei consumatori e godono quindi dei benefici riservati a questi ultimi.

Le Fatture emesse verso la PA, nel nostro Paese (dal 31 marzo 2015) sono tutte esclusivamente Fatture Elettroniche: per legge. Non sono semplici file allegati a una email ma si tratta di Fatture in formato elettronico, strutturate secondo un linguaggio standard (definito dalla PA stessa: l’XML “Tracciato FatturaPA”), firmate digitalmente da chi le ha fatte e obbligatoriamente da conservare a fini fiscali solo in digitale.

Il formato strutturato consente, a chi lo riceve (in questo caso la PA), di abbattere sensibilmente i tempi di registrazione dei dati – a patto di gestire il processo come un flusso digitale, cioè senza stampare carta – e di cogliere immediatamente eventuali criticità nelle “riconciliazioni” (confronto tra dati in Fattura e informazioni disponibili internamente su Ordinato, ricevuto/fruito per capire quanto effettivamente pagare).

La firma digitale sulle Fatture garantisce l’autenticità dell’origine e l’integrità dei contenuti del documento informatico. La conservazione digitale a norma, infine, è un processo definito in modo chiaro dal legislatore che, semplificando, prevede l’apposizione di un’ulteriore firma digitale e una marca temporale sull’archivio elettronico delle Fatture, per cristallizzarne il contenuto e custodirlo per i 10 anni previsti dalle leggi italiane in rigoroso formato digitale (liberandosi per sempre di archivi e stampe massive).

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